Un pozzo per Carpineni
L’istituto “Schola Internat” di Carpineni, è situato nella campagna nei dintorni dell’omonimo paese moldavo. Carpineni è un paese a circa 75 chilometri dalla capitale della Moldova, Chisinau, nel Distretto di Hincesti.
L’istituto ha una estensione di 5 ettari ed è composto da un edificio principale in cui è situata la scuola, e tre edifici più piccoli che ospitano gli alloggi e servizi per i bambini. Pur mantenendo una pulizia ed un ordine dignitoso per tutti i locali, la struttura è in condizioni pessime per quello che riguarda i riscaldamenti, i servizi igienici ed, in generale, le infrastrutture idrauliche. Le caldaie per l’acqua calda ed i riscaldamenti sono del 1961 e l’acqua di servizio proviene da un pozzo artesiano della stessa età. L’acqua per scopi alimentari è poca e comunque può essere utilizzata solo dopo l’ebollizione. Tutti gli interventi importanti di manutenzione straordinaria sono impossibili date le condizioni economiche del paese, ma la cura e l’attenzione per quel poco che rimane è encomiabile.
Il Direttore, Sig. Tenu Tudor, non ci ha nascosto le difficoltà generali di gestione e soprattutto ci ha posto il grande problema dell’acqua.
La zona è ricca di falde acquifere da cui poter estrarre acqua potabilizzabile ma la realizzazione di un pozzo e relativo impianto di potabilizzazione ha un costo astronomico per questa gente o per lo stato moldavo. Il prezzo di realizzazione dipende principalmente dalla quota a cui è situata la falda acquifera e varia dai 15.000 ai 20.000 euro.
La realizzazione del pozzo necessita di un’indagine geologica preventiva necessaria per l’individuazione della profondità dello scavo, quindi del costo dell’intera opera. Il costo dell’indagine si aggira intorno ai 1500 euro. Come Puer vogliamo occuparci dei bambini non solo con le accoglienze. Vorremmo intervenire sul posto per assicurare una migliore qualità di vita a questi bimbi. E’ per questo che ci siamo recati in Moldova ed abbiamo passato alcuni giorni con loro, toccando con mano le condizioni di vita e la grande serenità ed allegria che ci hanno “donato”. Siamo in continuo contatto con il Direttore dell’istituto e con la fondazione Regina Pacis di Chisinau per definire il “nostro progetto” e speriamo di realizzarlo con l’aiuto di tutti voi.
Sarà nostro compito seguire l’evolversi del progetto avvalendoci anche dell’aiuto di tecnici specializzati italiani “amici” pronti a mettere le loro competenze a servizio dei bambini di Carpineni.
Abbiamo ricevuto il preventivo di spesa per l’indagine geologica e i documenti concernenti le autorizzazione al progetto da parte dello stato. Il Direttore ha aperto un conto corrente bancario in Euro intestato all’Istituto, di cui lui è il responsabile. Detto conto fà riferimento alla Tesoreria di stato moldava e l’utilizzo dei soldi deve essere autorizzato da essa.
L’Associazione Puer ha stipulato un accordo con il Direttore per l’invio dei soldi necessari all’indagine geologica; un primo bonifico è stato effettuato il 25/05/2012.
Di seguito aggiungiamo un racconto “emozionale” del nostro rappresentante per la Moldavia scritto qualche giorno dopo il viaggio a Carpineni, utile per “capire” con il cuore oltre che con la testa.
UNA NOCE GRANDE COME IL MONDO di Alessandro Serrani
La Puer , la onlus con cui io e mia moglie collaboriamo da quasi 20 anni e che si occupa dei minori in difficoltà, quest’anno ha deciso di iniziare una collaborazione con la Moldavia. Già questa estate siamo riusciti ad accogliere, per le vacanze, un piccolo gruppo di bimbi provenienti da istituti moldavi ma ora abbiamo bisogno di mettere in moto “un sistema di accoglienze” fatto di accordi e regole da concordare con le autorità moldave competenti e, subito dopo, da proporre ai responsabili degli istituti che ospitano questi bambini. Ecco perché nel mese di ottobre scorso una delegazione della Puer, me compreso, si è recata a Chisinau per pianificare le prossime accoglienze. I primi tre giorni sono stati, come sempre, densi di incontri , ricchi di attese interminabili , di istanti cruciali e di indirizzi da trovare. Ma, grazie a Dio, abbiamo fatto tutto cio’ che c’era da fare ed incontrato tutti quelli che dovevamo incontrare. Il giovedì, mentre il presidente e la moglie (interprete del gruppo) sono ripartiti per l’Italia, io sono rimasto in Moldavia per passare un paio di giorni “tranquillo” all’istituto dove vive Adriana la bimba che ha passato le vacanze estive ospite della mia famiglia. In realtà avevo comunque l’incarico di realizzare con l’aiuto del direttore un “aiuto immediato” per il suo istituto: acquistare cioè un po’ di materiale per l’igiene personale e vestiario per i bambini. L’istituto è a 75 chilometri dalla capitale e il direttore riesce a venire a prendermi solo nel pomeriggio. Tutto sommato ne sono contento ho un po’ di tempo per riposare e fare quattro passi per le vie del centro. Tudor, il direttore, arriva a Chisinau quasi alle 18,00 e raggiungiamo l’istituto quando è già buio ed i bambini sono già nelle loro camere. Mi accompagna al mio alloggio ma ci accorgiamo che, in quella parte dell’edificio, manca l’energia elettrica. Dopo mille scuse e piuttosto mortificato mi propone di dormire al piano con i bambini nella stanza di servizio riservata agli educatori dei bambini: ne sono felicissimo !!! Non potrò vedere Adriana fino alla mattina seguente ma almeno posso passare un po’ di tempo con i maschietti. Arriviamo e …nel piano un silenzio assoluto: i bimbi sono tutti (una ventina) riuniti in una stanza davanti ad un piccolo televisore e stanno guardando un documentario del National Geographic “assistiti” dall’ educatore che li segue per la notte che, di tanto in tanto, risponde alle loro domande sul filmato.
Mi siedo con loro e scambio quattro chiacchierare con Vassili (l’educatore). Mi spiega che l’edificio e’ freddo perché c’è un problema con la fornitura del carbone e devono risparmiare il combustibile per i bimbi “più piccoli” . Ma vedo che molti dei ragazzi sono in maglietta incuranti della temperatura. Si fanno le nove è ora di dormire. Un saluto e tutti a nanna. Come tutti prima di dormire faccio una scappata ai bagni per l’ultima pipì.. Sono tanto in ordine e puliti quanto poveri. L’acqua che esce dai rubinetti è poca e color caffellatte.: la uso solo per riempire il secchio e “scaricare”. Tutti gli scarichi sono chiusi per non consumare troppo: fortuna che ho con me delle salviette detergenti. Quando esco dal bagno i bimbi sono ancora in piedi e si divertono a passarmi davanti solo per dirmi “CIAO” o BUONGIORNO” : le uniche parole che sanno in italiano. Io parlo russo e quindi non ho grossi problemi di comunicazione con gli adulti, ma i bimbi non lo conoscono ancora e parlano solo rumeno (moldavo). Ma con loro non servono parole basta un sorriso che sono ben felici di ricambiare, uno sguardo che sono contenti di incontrare . Prima di dormire fanno un po’ di ginnastica: flessioni sulle braccia per dimostrare “la loro forza” come se ce ne fosse bisogno!!!. Una preghiera e poi a letto. Dormo nella stanza riservata a Vassili, lui dormirà sul divano. Mi “vesto” per dormire. Mi hanno messo due coperte sotto le lenzuola e due sopra. La notte passa in fretta la stanchezza è tanta che nonostante sia andato a letto alle 21,30 alle 7,30 faccio fatica a svegliarmi: è ancora buio ed il freddo è pungente. Mentre mi “lavo” con le salviette sento qualche rumore provenire dal corridoio, apro e trovo tutti i bambini inginocchiati ed intenti a pulire, con acqua e straccetto, i locali comuni, bagni compresi. E’ presto ma i loro sorrisi nel vedermi sono degni di un pomeriggio di primavera e mi fanno lo stesso effetto !!! Li osservo un po’ imbarazzato. Sono dispiaciuto per la loro situazione ma loro non sembrano curarsene, probabilmente non hanno grande consapevolezza della loro condizione e questo gli è di aiuto …. sicuramente. Torno nella stanza finisco di preparare le cose per la lunga giornata che ho davanti. Mi accorgo che mentre sistemo i bambini fanno a turno per rimanere immobili davanti alla porta aperta dell’alloggio ad osservarmi. Uno di loro, il più piccolo, già pronto per uscire col berretto di lana in testa mi tende una mano chiusa. Quando io mi avvicino la apre e, col sorriso più dolce del mondo mi “dona” una noce . Magari ne aveva tante, magari non voleva ma sta’ di fatto che non ho visto altre noci in giro per tutta il tempo che sono stato nell’istituto. Ho trattenuto le lacrime e le ho trasformate in una carezza “maschia” degna della forza di quei bimbi che ad otto anni sanno già che significa “ospitare” qualcuno. Sto’ piangendo ora …. Di un pianto troppo a lungo trattenuto. Un pianto che mi servirà a ricordare ed a trovare la forza per continuare a “donare” anch’io … ad ospitare anch’io . In fondo IO di noci ne ho tante …
ACCOGLIENZA
Dall’estate 2011 la Puer organizza periodi di accoglienza per i minori moldavi provenienti dagli Istituti di Carpineni, Chisinau 3 e Strasenie.
Lo scopo dei progetti di accoglienza è la possibilità di offrire un periodo di aria e cibo puliti che rafforzino le difese immunitarie dei bambini; l’accoglienza ha anche il fine di controllare più in generale lo stato di salute dei minori per individuare l’eventuale presenza di patologie insorgenti.
Soprattutto è offerta al bambino la possibilità di avere una famiglia a distanza, e di conoscere quella cura, affetto e attenzione che merita.
I bambini sono ospitati da famiglie volontarie, che si sobbarcano anche il costo del biglietto aereo.
Spesso i problemi di salute sono legati al disagio sociale ed alla trascuratezza sanitaria.
I minori istituzionalizzati sono gli ultimi degli ultimi, traditi negli affetti e nelle aspettative di crescita e di salute, tenuto conto anche del disagio in cui a volte vivono.
I bambini sono ospitati nei periodi di vacanza Ogni volta che i minori rientrano in patria, in particolare gli orfani, ogni famiglia Puer fa sì che il bagaglio di ciascun bambino diventi un micro-invio di aiuti per l’internato fornendo generi alimentari, scarpe, prodotti per l’igiene personale, vestiario, materiale didattico etc.
Accogliere significa ospitare attraverso la parte più intima ed umana della nostra società: la famiglia.
Trasmettere il calore, l’affetto e le dinamiche di una famiglia consente ai piccoli ospiti di effettuare un percorso di integrazione che amplifica tutte le opportunità di scambio culturale e di servizio, utili per una crescita orientata verso uno spirito di solidarietà e reciprocità.
Tutta l’attività va avanti con le sole forze economiche delle famiglie e dei sostenitori, nonché con l’impegno profuso da tantissimi volontari.
In Italia l’ingresso di minori extracomunitari invitati ed accolti nell’ambito di programmi solidaristici di soggiorno temporaneo sono soggetti al controllo ed alla tutela del Comitato Minori Stranieri.
Se sei interessato ad ospitare un bambino, consulta nella sezione ORGANIGRAMMA se nella tua regione o provincia c’è un responsabile, oppure contatta la segreteria